Cosa c’entra una mummia delle alpi vecchia di 3200 anni col gelato?
«Un cippirimerlo, buffone», direte voi.
«Mistero», rispondo io.
«No no, proprio un cippirimerlo», voi ribadite e forse avete ragione. Ma antichi documenti senza fondamento raccontano una storia diversa.
La mummia prima di essere una mummia era un aspirante gelatiere alpino che si chiamava Otzi.
Otzi aveva capito che menta e melone stavano una bomba, insieme, ma gli mancava qualcosa.
Per cercare questo qualcosa Otzi si era spinto lontano, molto lontano, talmente lontano da arrivare dove nessuno era mai arrivato prima, in un continente distante un oceano con un casino d’acqua dentro.
Vi chiedo:
«Che aveva trovato?»
«Una fava», voi rispondete.
No, non “una” fava. “La” fava.
La fava del cacao.
Otzi aveva capito due cose: che il cioccolato era una bomba e che se prendi un cono lo devi mettere sotto.
Era pronto a tornare a casa e mietere conchiglie o carabattole e forse pelli di conigli o roba così, insieme a infiniti onori, però gli ha detto sfiga e l’ha centrato un meteorite che ha congelato istantaneamente lui e il suo segreto.
«E le fave?» chiedete voi.
«Le aveva appena finite» vi rispondo io.
Tornatece voi dall’America alle Alpi in piroga, simpaticoni.